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Julien Merceron, ex membro di Konami, parla del crollo tra Kojima e Konami
scritto da Madnessu il 27 Dicembre 2015

L'ex director della tecnologia da Konami, Julien Merceron, ha raccontato durante una conferenza alla Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi svariati retroscena riguardo la sua esperienza con Kojima Productions durante lo sviluppo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Lo sviluppatore ha parlato soprattutto dei fatti avvenuti a marzo di quest'anno, quando si è cominciato a sapere della spaccatura tra Hideo Kojima e Konami.


Julien Merceron, per chi non lo sapesse, ha lavorato a stretto contatto con Kojima Productions e con Hideo Kojima in persona. È stato uno dei maggiori responsabili dietro lo sviluppo del motore grafico - il Fox Engine - utilizzato da Konami per gli ultimi Pro Evolution Soccer, oltre che per Metal Gear Solid V.

 

Secondo lo sviluppatore il successo di MGSV ha insegnato lui una importante lezione, ovvero di credere in Hideo Kojima. È una cosa che l'intero team di Kojima Productions ha fatto, non solo Merceron. Ed è stato ciò che, secondo lui, è l'esatto opposto di cosa ha invece fatto Konami.

 

Kojima credeva in sè stesso e nel suo team, afferma Julien. Ed a dimostrare ciò ci sono i dati di vendita dopo alcune settimane che il gioco è stato rilasciato nel mercato, oltre ad un punteggio oltre il 90 nel sito Metacritic.

 

Un'altra lezione che ha imparato, dice, è che gli sviluppatori giapponesi sono perfettamente capaci di ottenere risultati di queste dimensioni. MGSV è l'esempio che serve agli sviluppatori che hanno dei dubbi al riguardo. Ha dimostrato che esiste una via per ottenere un equilibrio tra i giochi mobile e le altre tipologie di videogiochi, anche se è vero che lo sviluppo mobile è in continua crescita.

 

Riguardo la situazione tra Kojima e Konami iniziata nel marzo del 2015, Merceron ci racconta il suo punto di vista. Lui ha infatti praticamente vissuto l'intera situazione in prima persona. Quando ha saputo la notizia era alla conferenza GDC di San Francisco, e quando è tornato a Tokyo ha sentito Kojima parlare al suo intero team, ed una delle cose che Kojima ha detto è stata "Non preoccupatevi, finiremo il nostro gioco, daremo tutto ciò che dobbiamo dare, e poi vedremo.".

 

I cambiamenti decisi da Konami non hanno avuto conseguenze sul modo in cui Kojima solitamente lavora o sul suo comportamento, afferma Merceron. Ha dato al team un senso di sicurezza per poter andare avanti e terminare il progetto.

 

Intanto il resto di Kojima Productions si poneva varie domande. Speravano nel successo del gioco, e che con esso Konami potesse cambiare idea riguardo la sua decisione per poter così lavorare ad un nuovo Metal Gear.

 

Anche Julien Merceron aveva delle speranze al tempo. Voleva poter continuare a lavorare con Kojima da Konami. Sperava di resuscitare la serie Silent Hill ed altri franchise dopo aver lavorato a MGSV. Dopo che Kojima è andato via dalla compagnia, però, anche lui ha abbandonato la compagnia. Questo perché colui che l'ha portato all'interno di Konami è stato proprio Hideo Kojima.

 

 

Julien Merceron ha poi raccontato di com'è avvenuto il primo incontro tra lui e Hideo Kojima. È stato alla GDC del 2001, al tempo lavorava per Ubisoft e Kojima gli aveva chiesto di unirsi al team poiché aveva dei problemi nel campo della programmazione. Per Merceron i tempi non erano maturi, perciò disse di no. Ed anche più avanti, nel 2013, quando gli fu chiesto da Kojima di aiutarlo nello sviluppo rifiutò, perché stava lavorando con Eidos al Luminous Engine.

 

Sempre nel 2013 Julien Merceron ha chiesto all'allora presidente di Square Enix, Yoichi Wada, di poter lavorare per altre compagnie. Gli fu acconsentito, e perciò ad ottobre di quell'anno si unì al team di Kojima.

 

Racconta poi un breve aneddoto di quando il producer di Kojima Productions, Kenichiro Imaizumi, gli aveva detto che il presidente Wada voleva cenare con il team. In quel momento entrò nel panico, perché credeva di aver frainteso le intenzioni dietro al permesso rilasciato dal presidente di Square Enix. Però non fu così, ed infatti durante quella cena Wada disse a Kojima di prendersi cura di Julien. Viene proprio da quella serata la foto postata poco sopra.

 

Quando Merceron cominciò a lavorare assieme a Hideo Kojima, ne rimase meravigliato. Kojima infatti si prende cura di ogni aspetto dello sviluppo, secondo lo sviluppatore. Dall'aspetto creativo al marketing. Ed anche con il titolo P.T. ha contribuito dall'inizio alla fine del progetto. Lo stesso faceva con la serie Metal Gear, si occupava sia del game design che della storia del gioco. Dopo l'uscita di Metal Gear Solid 4 e l'inizio dei lavori col Fox Engine, Kojima era tra gli individui che hanno contribuito alla tecnologia del motore grafico. È davvero un appassionato di tecnologia, dice Merceron, e voleva che il motore lo rappresentasse e gli permettesse di creare le esperienze che ha sempre voluto fare.

 

Inizialmente Julien Merceron credeva di dove parlare in termini semplicistici con Kojima, ma invece non fu così.  Kojima era oltre ogni sua aspettativa riguardo qualunque cosa: le idee che aveva, la sua passione per il lavoro che svolge, la sua conoscenza della tecnologia ed anche la maestria dietro la sua visione. Merceron afferma di non aver mai visto una persona che sapesse esattamente come sarebbe stato il gioco senza neanche vederlo.

 

Ora Julien Merceron è direttore della tecnologia presso Bandai Namco dopo esser andato via da Konami. Mentre Hideo Kojima invece ha creato un nuovo team indipendente chiamato Kojima Productions. Chissà che un giorno i due non riescano di nuovo a lavorare insieme? Potete commentare la notizia nella nostra community.


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